martedì 1 gennaio 2008

IL PROBLEMA E' MALPENSA, NON ALITALIA

Si continua al gioco delle tre tavolette, a creare confusione per non andare al nocciolo del problema.

La questione non è l'Alitalia.
La questione è Malpensa.

La questione non è l'Alitalia

Che l'Alitalia fosse un'azienda decotta ed incapace di qualsiasi rilancio lo si sapeva da perlomeno dieci anni, da quando fu fatto fallire l'accrdo con KLM, sino alle trattative inziate e subito chiuse prima con Air France e poi con Lufthansa. Un'azienda normale avrebbe portato da molto tempo i propri libri in tribunale per fallimento. Non sarebbe stato un gran male è successo con Swissair e con Sabena. Forse la via del fallimento avrebbe consentito il reale salvataggio dell'azienda. Si è preferito vivere alla giornata, abbandonare rotte prestigiose, far invecchiare la flotta, diminuire il valore economico e giungere dove siamo arrivati. immaginare che possano esistere altre soluzionei praticabili, a parte l'offerta Air France-KLM, costituisce un insulto all'intelligenza umana. Dovremmo portare un cero alla Madonna se riusciremo a cedere Alitalia ad Air France-KLM. Non è certamente praticabile l'offerta AIRONE, azienda che ha più problemi economici dell'Alitalia. Forse poteva essere interessante la Lufthansa, ma si è perso troppo tempo e le condizioni non erano accettabili per l'azienda tedesca. Se la tanta decantata economia "padana" fosse stata in grado di presentare un progetto industriale avrebbe potuto farlo - il problema esiste da dieci anni - e se non l'ha fatto è inutile che si cerchino soluzioni in quella direzione. Credo siano note le diffcioltà in cui si dibattono le compagnie aree regionali fondate o sostenute in questi anni da industriali del Nord per capire che, al di là della buona volontà del Presidente Galan, che le uniche soluzioni realistiche passano per la vedita ad un vettore internazionale che, con l'acquisizione di Alitalia, costituirà la compagnia aerea attorno a cui costruire il vettore dell'Europa.
Adesso il problema è trattare in maniera intelligente con Air France-KLM e portare a casa quanto più è possibile.
Le OO.SS., la Regione Lombardia e gli Enti Locali lombardi diano il loro contributo a questa trattativa senza mettersi di traverso o porre ostacoli: sappiano che dopo questa trattativa c'è solo il fallimento dell'Alitalia.
La questione è Malpensa
Molti, come il sottoscritto, quando si pose il problema della nuova Malpensa considerarono un errore la decisione che venne adottata sia perché non era stato elaborato alcun Piano del trasporto aereo per il Nord-Italia, sia perché l'economicità di Malpnesa era legata a doppio filo alle scelte di Alitalia. Abbiano visto come è finita: infrastrutture di collegamento della nuova Malpensa mai completate, crescita di nuovi scali aeroportuali con vocazioni di hub nell'area padana (Orio al Serio, Torino, Venezia, Treviso e adesso si ipotiozza anche Montichiari) che hanno sottratto traffico passeggeri e merci a Malpensa, mantenimento di Linate per i voli con Roma. Insomma un disastro annunciato.
Ma la Regione Lombardia, la Provincia di Milano dove erano nel frattempo ?.
Il Governo nazionale che si arroga la pianificazione di tutto - lo sapete che verrà costruito un altro aeroporto al servizio della capitale vicino a Viterbo - si è ben guardato di elaborare uno "straccio" di piano nazionale dei trasporti aerei. Ma tale distrazione riguarda anche i porti marittimi..... e fra un po' ne vedremo delle belle anche in questo settore !
Adesso la questione che si pone è come dare un senso allo scalo di Malpensa.
A questo sono chiamati, ognuno per la loro parte, in uno sforzo comune le Istituzionio pubbliche del Nord, le Organizzazioni sindacali e le Organizzazioni di categoria.
Altro che manifestazioni sulle piste aerportuali di Malpensa !
E' troppo comodo invocare il federalsimo, ma applicarlo a senso unico!

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