Tutto quello che si poteva fare per determinare una situazione di conflittualità fra la Russia e l'UE è stato fatto. Dalla scriteriata proposta di un accordo economico UE-Ucraina, alle sanzioni economiche contro la Russia, alle manovre militari NATO a ridosso della frontiere russe.
Solo analisti col cervello bacato potevano immaginare che la Russia avrebbe lasciato fare e così, piano piano, il livello del rischio si è'alzato e l'Europa si ritrova con lo spettro della guerra alle porte.
Siamo ben distanti dallo "spirito di Pratica del Mare" ove la Russia di Putin venne ammessa al "club dei 20" come così scriveva "la Repubblica" del 28 maggio 2002 " Con la firma da parte dei 19 paesi membri della Nato e della Russia
della Dichiarazione di Roma, le porte dell'Alleanza atlantica si sono
aperte all'ex potenza comunista. I capi di Stato e di governo
dell'Alleanza e il presidente russo Vladimir Putin, riuniti nella base
militare di Pratica di Mare, hanno in questo modo messo la parola fine
alla contrapposizione che ha caratterizzato gli anni della guerra
fredda, e inaugurato una nuova visione unitaria degli equilibri
mondiali, che ha come obiettivo primario la lotta contro il nemico
comune del terrorismo.
Formalmente la Dichiarazione di Roma, firmata a fine mattinata, crea un Consiglio a venti, composto dai paesi Nato e dalla Russia. In questa sede i membri potranno discutere e adottare decisioni su base paritaria su nove temi: lotta al terrorismo, gestione delle crisi, non proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo degli armamenti e misure di rafforzamento della fiducia reciproca, difesa contro i missili di teatro, operazioni di salvataggio in mare, cooperazione militare e riforma dei sistemi di difesa, piani a fronte di emergenze civili, sfide e nuove minacce. Le decisioni, hanno spiegato i leader, verranno prese con il metodo del "consenso", sulla base di "un dialogo comune".
Formalmente la Dichiarazione di Roma, firmata a fine mattinata, crea un Consiglio a venti, composto dai paesi Nato e dalla Russia. In questa sede i membri potranno discutere e adottare decisioni su base paritaria su nove temi: lotta al terrorismo, gestione delle crisi, non proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo degli armamenti e misure di rafforzamento della fiducia reciproca, difesa contro i missili di teatro, operazioni di salvataggio in mare, cooperazione militare e riforma dei sistemi di difesa, piani a fronte di emergenze civili, sfide e nuove minacce. Le decisioni, hanno spiegato i leader, verranno prese con il metodo del "consenso", sulla base di "un dialogo comune".