mercoledì 10 ottobre 2007

SFASCIACARROZZE

C'è chi di mestiere fa lo sfasciacarrozze. Succede anche in politica, solo che in questo caso la faccenda rasenta la paranoia o il consapevole obiettivo del'uomo forte, qualunque colore esso abbia.
Nonostante le tante, troppo cose, che nel nostro Paese non sono soddisfacenti - e non sto ad indicarle perchè ne sortirebbe un elenco troppo lungo - non mi pare che la soluzione sia quello di sfasciare tutto secondo la logica del "tanto peggio tanto meglio".
Senza dover rinvangare le motivazioni per cui ci troviamo in questa situazione credo che la strada maestra sia quella di costruire la "buona politica".
Noi cattolici ci siamo dati un appuntamento con la prossima Settimana Sociale avente a tema proprio l'esigenza di fondare l'agire della società sul criterio del "bene comune". Anche per questo ci sentiamo impegnati ad operare con fermezza - ma avendo presente la realtà del nostro Paese - per costruire una "buona politica" che non è di destra, né di sinistra. Noi lavoriamo per i nostri valori e li proponiamo al Paese, alla gente.
Sarà un percorso lungo e difficile che impatta la logica bipolare in cui attualmente siamo costretti, ma che non ci entusiasma proprio per i limiti che ha dimostrato portando il Paese alla paralisi.
Ripensare il popolarismo sturziano in tutte le sue sfacettature ci aiuterà a comprendere meglio la strada per costruire la "buona politica", sia nelle amministrazioni locali, sia in quelle regionali, sia a livello nazionale.
Così come la DC ha consentito ai cattolici italiani di riorganizzare e ricostruire il Paese, così i cattolici italiani, con nuove strumentazioni, debbono e vogliono far uscire il Paese dalla palude in cui le "beghe di cortile" e gli "interessi di bottega" l'hanno costretta in questi quindici anni di bipolarismo, assunto a ideologia del potere.

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