lunedì 29 dicembre 2008

SODOMITA RIABILITATO DALLA BORGOMASTRA DEI CARUGGI


Jacopo Bonfadio nel 1550, all'età di 42 anni, fu condannato da un tribunale della Repubblica di Genova per sodomia avendo corrotto un giovinetto. Essendo i tempi quelli che erano la pena fu particolarmente efferrata, alla luce della sensibilità giuridica dei tempi nostri e dei principi costituzionali italiani. Il Bonfadio fu decapitato, il suo corpo bruciato e le ceneri disperse. La previa decapitazione fu, tutto sommato un'attenzione di riguardo...onde evitargli di essere arso vivo.

Per completezza occorre dire che Jacopo Bonfadio fu fine letterato dell’epoca incaricato di tenere gli Annali della Repubblica di Genova. Genova gli ha dedicato una strada nel quartiere di Sestri Ponente.

Questo il dato di storia.
Adesso la nostra borgomastra dei carruggi ha pensato bene di riabilitare il poveretto sguinzagliando l'assessore alla Cultura Ranieri alla ricerca degli atti del processo e poter fare un'icona di Bonfadio in occasione del Gay Pride di Genova.

Mi sfuggono due cose (fra le tante...)
1. ma l'Assessore alla Cultura non ha nient'altro da fare, visto la situazione pesantissima in cui versa questo comparto dell' amministrazione comunale ?
2. ma se un adulto - quale era il Bonfadio a 42 anni - compie atti sessuali con un ragazzo minorenne (tale dovrebbe essere il citato "giovinetto") non commette un reato per l'attuale Codice Penale italiano ?


Evidentemente, pur di far notizia, la borgomastra dei carruggi è disposta ad esaltare un reato penale di qualche secolo fa. Ma sempre reato penale resta, a prescindere dall'efferatezza della pena.

Credo che sarebbe di gran lunga più sensato ricordare - così come ha fatto il Comune di origine del Bonfadio in occasione del 500° anniversario della sua nascita - l'estensore degli Annali della Repubblica per il suo apporto alla letterature del secolo che per le sue inclinazioni sessuali. Oscar Wilde è ricordato per le sue commedie, non certo per il suoi rapporto omosessuali che gli fruttarono una condanna ai lavori forzati essendo stato riconosciuto colpevole di sodomia nel 1895 da un tribunale inglese.




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