lunedì 8 dicembre 2008

GENOVA. DECLINO DI UNA CITTA'


Qualche giorno dopo la pubblicazione sul “Secolo XIX” dell’articolo sulla situazione economica del teatro Carlo Felice che ha dato adito al mio blog di sabato 6 dicembre, è stata pubblicata la classifica 2008 di “Italia Oggi” sulla qualità della vita da cui risulta che Genova è passata dal 56° al 77 ° posto.

Tale indagine non fa che confermare il declino della città e del comprensorio genovese e che avevo già denunciato in passato (vedi blog del 18 maggio 2008)

Non ho nessuna intenzione di infierire ma per obiettività vorrei evidenziare come i centri di potere politico di Genova e dintorni siano stati in mano alla sinistra da perlomeno 20 anni. In Comune l’ultima maggioranza non di sinistra risale alla Giunta Campart (pessimo sindaco, peraltro), in Provincia si risale alla Giunta Mori (1985-1990), in Regione, tranne la parentesi Biasotti si risale – salvo errori – alla Giunta Gualco, giacché Mori fu Presidente con la sinistra. Non parliamo del porto che, salvo la parentesi D’Alessandro, è sempre stato terreno di potere incontrastato del PCI e dei suoi eredi.
In buona sostanza la Liguria ed il suo capoluogo, da anni, sono governate dalla sinistra e per giunta da quella più burocratizzata e conservatrice che esista in Italia.

Credo che un esempio possa bastare: da circa vent’anni si discute sulla necessità di risolvere la situazione del nodo autostradale di Genova. Siamo ancora alla discussione; più fine, perché adesso il Comune pagherà un gruppo di esperti per organizzare il confronto con la cittadinanza sulle varie ipotesi di tracciato. L’importante è discutere in una sorte di pseudo democrazia partecipativa, la realizzazione verrà, quando non si sa.

Mi pare che sia essenziale comprendere che per risollevare le sorti della nostra città e della nostra Regione si debba rompere la presa della sinistra sul potere.
Per questo non condivido la tattica (o la strategia) di chi, provenendo da esperienze diverse da quelle del PCI-PDS-DS, ha costruito qui in Liguria, ed a Genova in particolare, il Partito Democratico: è stato un errore di cecità politica che ha rafforzato la presa sul potere della sinistra.

In altri termini, tutto ma proprio tutto, bisogna attuare per togliere acqua alla sinistra. Anche tappandosi il naso. Questa è la scelta strategica.

L’altra ipotesi è quella di accontentarsi della mediocrità della sinistra che governa Genova e la Liguria: in questo modo i rischi di sopravvivenza al comando sono garantiti, anche per coloro che stanno facendo i portatori d’acqua alla sinistra.

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