mercoledì 6 febbraio 2008

MAERSK E LOGICA DEL PROFITTO

Oggi il gruppo armatoriale A.P. Møller-Mærsk ha annunciato il taglio di circa 200 posti di lavoro. Saranno lasciati a casa chief steward e ratings di nazionalità danese imbarcati su navi portacontainer e navi cisterna battenti bandiera danese. I marittimi danesi saranno sostituiti da equipaggi di altre nazionalità.

L'iniziativa - ha spiegato il gruppo armatoriale danese - è stata assunta per consentire un ritorno al profitto. Questi tagli - ha precisato A.P. Møller-Mærsk - sono il risultato dell'internazionalizzazione dei marittimi che è in atto da alcuni anni e che riflette il fatto che gli equipaggi internazionali hanno dimostrato le loro capacità. «Oggigiorno - ha sottolineato il gruppo - dobbiamo assumere marittimi in base alla concorrenzialità dei costi».
Certamente anche i maritttimi di nazionalità diversa da qulla danese hanno il diritto di lavorare, ma la questione non è posta in base al diritto al lavoro bensì in base al minor costo dei marittimi extracomunitari rispetto a quelli danesi .
Se quando si parla di internazionalizzazione dei marittimi, si parlasse anche di equa e giusta retribuzione dei marittimi indipendentemente dalla loro nazionalità ?
Se si evitasse di avere nella stessa Compagnia Armatoriale, sulla stessa nave, persone che a parità di lavoro percepiscono una paga differenziata in base alla loro nazionalità ?
Utopia ?
Può darsi......ma non tanto perché questa logica del profitto ci porterà tutti alla rovina

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