martedì 12 febbraio 2008

UN SIMBOLO SENZA STORIA




Se la politica è l'arte del possibile ne consegue che le asprezze ed i toni ultimativi sono sempre da evitare, specie se esprimono contenuti offensivi per gli interlocutori. A maggior ragione sono da evitarsi nei confronti di chi è stato e può essere un alleato prezioso.
In questo senso lo sprezzo dimostrato verso il simbolo dell'UDC da parte di Berlusconi nel corso della trasmissione "Porta a Porta" di stasera appare del tutto gratuito, immotivato e privo di spessore politico.
Quel sinbolo, in cui campeggia lo "scudo crociato con il motto Libertas", rappresenta decenni di storia del nostro Paese, la cultura politica dei cattolici italiani, l'impegno per la Repubblica e la Costituzione, la conservazione della libertà contro il comunismo, la lotta contro il terrorismo nero e rosso, il sacrificio di Aldo Moro (e di tanti altri che cui non menziono), e mi fermo qui.
No, caro Cavaliere, dietro a quel simbolo c'è una lunga storia di cui l'UDC va fiera e che giustamente vuol salvaguardare perché un popolo senza radici è un popolo senza futuro
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