domenica 30 novembre 2008

PD, QUANTI EQUIVOCI SULLA STRADA DEL PSE

Lunedì prossimo, 1 dicembre, a Madrid sarà apposta la firma al manifesto del Pse che i leader socialisti di tutta Europa hanno concordato in vista delle prossime elezioni europee. Incapace di decidere il da farsi il PD di Veltroni non sarà presente all’appuntamento, ma vi saranno spezzoni autorevoli del PD : la governatrice Presso del Piemonte e Piero Fassino quale rappresentante dei vecchi DS ancora appartenenti all’Internazionale Socialista. Inutile dire che la questione – irrisolta della collocazione europea del PD – ha fatto scoppiare l’ennesima bagarre nel PD. Eppure una decisione dovrà ben essere presa visto che nella prossima primavera si vota per le elezioni europee e si dovrà dire agli elettori dove andranno a finire i loro voti.

Claudio Burlando, Presidente PD (ex DS, ex PDS, ex PCI) della Regione Liguria, entra nel dibattito e come riportato dall’Agenzia “IL VELINO” frena la Bresso, pur ammettendo la preferenza per lo sbocco nel Pse: “Se c’è qualcuno che firma il manifesto programmatico del Pse e qualcun altro che ne firma uno diverso siamo davanti a un bel problema”. Per questo, spiega “non servono adesioni personali. La collocazione europea del Pd deve essere decisa dagli organismi del partito. È ovvio che il nodo deve essere risolto tenendo presente che il Pd è nato sulla base di due diverse forze politiche, ma - conclude Burlando - la mia personale visione è che alla fine si debba entrare nell’alveo socialista. Se non avevo capito male era quello l’obiettivo...”.

Allora mi chiedo se questo era l’obiettivo del nuovo partito nato dalla fusione di DS con DL-La Margherita se per caso non avessi ragione quando diversi mesi orsono preconizzavo che la fine degli ex DL-La Margherita sarebbe stata inevitabilmente di …morire socialisti.

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