giovedì 8 ottobre 2009

LODO ALFANO e COSTITUZIONE

Ha ragione l'on. Bindi quando afferma che la Corte Costituzionale si pronuncia sulla base dei quesiti che gli sono sottoposti dal giudice che solleva la questione di costituzionalità di una norma.E questa volta è stata sollevata la questione se il lodo Alfano sia coerente con l'art. 138 della Costituzione.Il Ministro Alfano ha ragioni da vendere quando afferma che c'è stato un eccesso di ingenuità nel procedere alla modifica del Lodo Schifani sulla base delle indicazioni che nel 2004 aveva espresso la Corte.
Sarebbe stato saggio provvedere con Legge Costituzionale perchè prima o poi un'eccezione di incostituzionalità sul Lodo Alfano sarebbe stata eccepita visto il clima che serpeggia nella magistratura: se passava questa volta, ne sarebbe stata sollevata un'altra dopodomani di questione di incostituzionalità.
Tutto sommato la Corte Costituzonale ha fatto un buon servizio al Paese: non ha respinto - se non per connessione all'art. 3 della Costituzione - il concetto che possa esserci una particolare tutela per alcune cariche dello Stato; ha respinto che tale tutela possa essere introdotta con legge ordinaria.
La stesura dell'art. 68 della Costituzione adottata dai Costituenti - che prevedeva l'immunità - era di gran lunga migliore di quello modificato ed attualmente in vigore.
Adesso recuperare certi concetti ed introdurli nella Costituzione sarà una strada impervia visto il giustizialismo barricadiero che alligna nel Paese.
Ma è una strada da percorrere se si vuole essere classe dirigente del Paese.
Le polemiche susseguenti alla decisioni della Corte Costituzionali lasciano il tempo che trovano, salvo testimoniare il clima invelenito che attraversa il Paese.
Mi permetto, solo, di osservare come anche il Capo dello Stato sia stato preso in contropiede dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Anche lui se ne sta facendo una ragione, come tutti quelli che considerano i tanti pronunciamenti della Corte che hanno dichiarato incostituzionali moltissime disposizioni legislative nel corso degli anni.
La saldezza degli animi caratterizza chi è classe dirigente non i quaquaraqua

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