venerdì 5 giugno 2009

Da Torvajanica a Villa Certosa

Nel lontano 1953 il vicesegretario della DC, Attilio Piccioni, ritenne opportuno dimettersi dall’incarico allorché i mass-media e le indagini giudiziarie associarono il nome del figlio Piero Piccioni alla morte di Vilma Montesi verificatasi durante un festino sulla spiaggia di Torvaianica.
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A Villa Certosa, stando alle foto pubblicate su El Pais (www.elpais.com), non si sono certo recitati rosari e giaculatorie. La sensibilità in questi 50 anni è cambiata. Ma che in casa del Presidente del Consiglio si ci possa comportare – e quindi con il padrone di casa consenziente – in maniera moralmente dubbia fa somigliare queste “feste” ai “festini” di Torvaianica (salvo la tragedia della morte).
Non so se Fellini abbia tratto spunto da quell’episodio, ma sicuramente quanto narrato nella “Dolce Vita” è uno specchio fedele di tali “festini” e dell’amoralità che vi regnava…e vi regna.
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Credo che la tenzone politica sia fatta di proposte e di realizzazioni e quindi non mi appassionano i “gossip” utilizzati per la lotta politica, ma devo riconoscere che la statura politica e la sensibilità di Attilio Piccioni (peraltro estraneo alla vicenda di Torvaianica) risulta ingigantita al confronto con quella di Silvio Berlusconi che non solo tollera, ma organizza questo tipo di feste.

Tutto ciò non c’entra con le prossime elezioni europee ed amministrative, ma una riflessione su tali fatti è doveroso compierla.

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