domenica 14 giugno 2009

Ballottaggi amministrative ed elezioni Regionali Liguria

I quotidiani odierni riportano, con enfasi, come in tanti comuni ed in tante province in cui si svolgerà il ballottaggio di domenica 21 giugno l’UDC locale ha scelto una qualche forma di apparentamento o sostegno esterno al candidato del PD.
Ovunque – anche nei casi in cui v’è stata una scelta di apparentamento con il PdL si sottolinea come queste scelte non condizioneranno in alcun modo le scelte per le elezioni regionali del 2010. Questo può essere e fa parte della logica comportamentale dei partiti che per le elezioni delle amministrative non sono legati a scelte di schieramento nazionale.
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A me pare, nel caso delle scelta verso il PD, una foglia di fico.

Se poi, tutto ciò vuole essere una risposta all’alterigia del PdL che utilizza l’UDC con la logica dei “due forni” (dove serve ci si allea, dove non serve la si manda a quel paese), alla chiusura della Lega Nord che rifiuta - per principio – qualsiasi alleanza con l’UDC, allora si può cercare di comprendere le scelte degli amici che in sede locale hanno scelto il centrosinistra.

Comprendere non vuol dire condividere.

Ma veniamo alla nostra Liguria.

Esiste la necessità imprescindibile di cambiare la classe dirigente che ha governato la Liguria, classe – che salvo la parentesi Biasotti – ha fatto perno sul personale proveniente dall’ex-PCI (ancorché riciclato nell’attuale PD). Tutto ciò che concorre a questo risultato deve essere perseguito……. anche turandosi il naso.

L’UDC ha davanti a sé – in questo scenario che spero sia condiviso – due possibili scelte:
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1. presentarsi con un proprio programma ed un proprio candidato presidente alla regionali; questa ipotesi fa parte delle testimonianze visto la messe di voti raccolti dall’UDC all’Europee; solo che la testimonianza in politica è necessaria, ma non è sufficiente....
2. costruire sin d’ora un’alleanza elettorale – salvaguardando il proprio simbolo come faranno altre formazioni – con tutti coloro che sono alternativi a Burlando (od altro candidato espresso dall’area PD e soci); alleanza elettorale basata su un credibile programma che risolva i problemi incancreniti di questa regione.

Qualsiasi ipotetico cambiamento degli attori (implosione del PD e simili) non debbono far deflettere dall’esigenza primaria di “mandare a casa la classe politica che ha amministrato – male – la nostra regione”.
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Infine, è necessario smetterla di trastullarsi con la "questione" Berlusconi.
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A noi dell'UDC tale questione non deve, nè può interessare. A noi spetta costruire - partendo dal manifesto di Todi - un programma credibile per amministrare la nostra Regione insieme a tutti coloro che sono alternativi all'attuale maggioranza che governa la Liguria.

venerdì 5 giugno 2009

Da Torvajanica a Villa Certosa

Nel lontano 1953 il vicesegretario della DC, Attilio Piccioni, ritenne opportuno dimettersi dall’incarico allorché i mass-media e le indagini giudiziarie associarono il nome del figlio Piero Piccioni alla morte di Vilma Montesi verificatasi durante un festino sulla spiaggia di Torvaianica.
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A Villa Certosa, stando alle foto pubblicate su El Pais (www.elpais.com), non si sono certo recitati rosari e giaculatorie. La sensibilità in questi 50 anni è cambiata. Ma che in casa del Presidente del Consiglio si ci possa comportare – e quindi con il padrone di casa consenziente – in maniera moralmente dubbia fa somigliare queste “feste” ai “festini” di Torvaianica (salvo la tragedia della morte).
Non so se Fellini abbia tratto spunto da quell’episodio, ma sicuramente quanto narrato nella “Dolce Vita” è uno specchio fedele di tali “festini” e dell’amoralità che vi regnava…e vi regna.
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Credo che la tenzone politica sia fatta di proposte e di realizzazioni e quindi non mi appassionano i “gossip” utilizzati per la lotta politica, ma devo riconoscere che la statura politica e la sensibilità di Attilio Piccioni (peraltro estraneo alla vicenda di Torvaianica) risulta ingigantita al confronto con quella di Silvio Berlusconi che non solo tollera, ma organizza questo tipo di feste.

Tutto ciò non c’entra con le prossime elezioni europee ed amministrative, ma una riflessione su tali fatti è doveroso compierla.